WITZ di Alessandro Zabotto Psicologo

Oggi ero in azienda, seconda sessione di training organizzativo.

Mi avevano avvertito che sarebbe stato presente un tipo ostico, forse uno della direzione raccontano. Annoto i fatti, li tengo a mente.

Arrivo, circa 20 minuti prima, suono, attendo qualche istante e click, porta aperta. Saluto al vuoto, cortesia dovuta.

Mi si presenta un uomo, mezza età, maglia aziendale, sguardo torvo, tendo istintivamente la mano e sorrido.

Mi accompagna in sala riunioni, inizio a prepararmi. Penso non male per ora, che sia lui??

Era proprio lui. Quel soggetto che sembrava non facesse della cortesia il suo segno distintivo.

Mi chiedono il biglietto da visita. Concordiamo un prossimo appuntamento per approfondire. Sento fiducia. Sento gratitudine e sorpresa. Mi confidano particolari strettamente personali. Sono grato e sconvolto per la gravità delle informazioni, mi sento importante e responsabile per la mia presenza con loro.

E’ quella stessa torva persona di prima?

NO.

Rifletto in auto su che cosa può essere accaduto. Rifletto e scansiono per immagini dal suono del campanello alla chiusura di quella stessa porta dopo una calorosa stretta di mano con sorriso, questa volta ricevuta oltre che data.

Witz. Il motto di spirito. Mi viene in mente questa parola da un testo di Giorgio Sacerdoti recuperato dalla libreria la sera prima. Per caso. Il motto di Spirito.

Witz, come un lampo, una saetta che muove dal cielo e squarcia la coltre oscura della notte. E’ il lampo che fugge dalla labbra a dissipare le nebbie dei colloqui. E’ la luce che permette al viaggiatore di orientarsi nella tormenta.

Usare nel nostro linguaggio l’ironia è dote di pochi, soprattutto se è sottile e potente a scardinare animi e menti arroccate in bastioni distanti. E’ quella capacità di fare luce a tratti, che si, può sorprendere e spaventare ma serve per orientare e orientarsi, per guardarsi attorno in attesa del giorno.
Freud aveva intitolato l’opera su Witz Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio. Scrive il Sacerdoti Il modo in cui parla l’inconscio è diverso dal modo che usiamo quando intendiamo attenerci alla ragione. Non si raccontano barzellette in un colloquio fra uomini di stato che trattano problemi di rapporti fra le nazioni. A meno che non torni utile, di fronte a difficoltà fra le tesi opposte che vengono sostenute, rompere il ghiaccio della pura ragione, per creare un clima nuovo e reimpostare i problemi.

E’ necessario addestrare emozioni, pensieri e linguaggio per Witzzare in modo efficace districandosi dalla insidie delle parole e le circostanze.

Eh già perché il sarcasmo è dietro l’angolo.

Quel lampo che illumina il sentiero dei rapporti umani e che va oltre il linguaggio sensibile, dirompe brucia e devasta fino alla morte se usato con imperizia. E’ una saetta di fuoco che provoca incendi che avviluppano intere foreste rendendole cenere.

Attenzione quindi a questa potentissima arma, addestratevi, siate abilitati all’uso del WITZ,

E se qualche persona o situazione che pensavate ostile e difficile vi sorride con calore forse, dico forse, è intervenuto lo Spirito.

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