Questione di Campo, di Alessandro Zabotto
“La piccola Sofia avrebbe compiuto 2 anni a dicembre. Lei è la vittima del terribile, tragico incidente alla Metro che sta sconvolgendo Cagliari. Secondo i primi accertamenti, il contenuto di una pedana su cui poggiava uno scaffale di metallo sarebbe crollato di schianto, conteneva cartoni di pizza pressati. Niente da fare per la bimba: la merce è caduta proprio sul suo passeggino lasciandola senza vita sotto gli occhi disperati dei genitori. Il centro commerciale ha affisso un cartello con il quale avvisa che il locale resterà chiuso per qualche giorno. Il Pm non ha disposto l’autopsia e ha deciso di restituire subito il corpo alla famiglia”.
Ho utilizzato l’immagine forte di quest’articolo per approfondire alcune riflessioni durante una giornata formativa con alcuni lavoratori. Una delle questioni emerse riguardava qual era il significato profondo dell’accaduto. Eh già, un’Azienda multinazionale si suppone abbia adottato tutto ciò che la Legge sulla Salute e Sicurezza impone e magari anche di più, abbia adottato una serie di controlli trasversali e longitudinali all’Organizzazione su livelli tecnico-documentali e infine abbia rinforzato il tutto con una serie programmata di formazione per i dipendenti. Insomma un Sistema di Prevenzione e Protezione a norma e la programmazione di audit periodici per luoghi di lavoro, documenti e persone.
Qualcosa non torna; vero è che R≠0 ma quella tensione del Rischio allo Zero (0) subisce delle variazioni di rotta verso numeri a più cifre. E quando perde la vita una Sofia, un Carlo, o mille altre persone, giusto chiedersi se il rispetto della Legge è sufficiente.
E’ morta Sofia, è morta la Sapienza. E’ morta la Sapienza dell’Umanità smarrendo la bussola della Conoscenza? Scrive F. Capra, un fisico moderno noto per le sue idee che sanno di rivoluzione “Al di là delle dimensioni del nostro ambiente quotidiano, tuttavia, i concetti meccanicistici perdono la loro validità e devono essere sostituiti da concetti organicistici che sono molto simili a quelli usati dai mistici” (F. Capra, l Tao della Fisica, p. 352). L’autore elabora una sua originale teoria sul significato profondo di vedere il mondo, sull’utilità della mera scienza a parte della vita degli uomini e sull’opportunità di scegliere quella che lui chiama visione organicistica, una visione del mondo arricchita da tutta quella serie di osservazioni oltre il risultato scientifico.
E’ possibile apportare un nuovo modo di vedere e sentire il nostro ambiente di lavoro? No, non è possibile, è nostro dovere. Il dovere che ci chiama come esseri senzienti e coscienti alla partecipazione oltre le apparenze. Formare e informare i lavoratori alla nozioni delle varie normative non è sufficiente, dobbiamo lavorare sulle coscienze, sulla percezione del mondo e del mondo del lavoro in particolare.
Chi doveva effettuare i controlli affinché non cedesse quello scaffale, probabilmente ha fatto il suo dovere eseguendo ciò che la procedura indicava, ma forse ad una attenta osservazione ovvero, in altri termini, lavorando “in coscienza”; qualcosa sarebbe cambiato se avesse appreso un nuovo modo di vedere e sentire l’Ambiente.
Lewin, prendendo spunto dalla teoria dei fenomeni elettromagnetici, affermò come esistano dei veri e propri “campi” caratterizzati dall’interazione di persone ovvero di gruppi di persone, ove agiscono delle forze vettoriali di varia intensità e direzione, frutto di pensieri, idee, conoscenza, note caratteriali ed esperienze delle stesse persone del gruppo. Come dire che tutto ciò che accade all’interno di un gruppo di lavoro è il risultato non della somma dei singoli (pensieri, conoscenza, ecc..), ma del “campo” del gruppo. Il “campo” è più delle singole parti. E se fosse “il campo” a favorire l’innesco di certi avvenimenti tragici nei luoghi di lavoro oltre all’esecuzione corretta di procedure e regole di lavoro? E poi, così come si modifica una procedura obsoleta, è possibile modificare “il campo” dei gruppi di lavoro nelle aziende?
Una delle risposte più immediate è continuare ad investire nella Formazione, ovvero un’attività che Formi tutti gli attori aziendali a livello tecnico – cognitivo e soprattutto sul piano di una nuova Coscienza Collettiva.
Grazie Sofia..