Interventi di prevenzione primaria e leadership di Alessandro Zabotto.

Esistono organizzazioni senza leader o leader senza organizzazioni? E’ frequente la presenza all’interno delle aziende di leader che trascinano letteralmente l’azienda verso ambiziosi traguardi di mercato e fatturato, creando intorno a sé una schiera di persone “dipendenti” dalle capacità del leader. Ma è questo un leader? Le aziende dove invece manca una figura di riferimento forte, determinata, dinamica, appaiono spesso lente nel raggiungere obiettivi minimi di successo cedendo alle prime difficoltà.

“Né troppo né troppo poco” potrebbe essere il motto per inquadrare al punto giusto le qualità di un Leader.

La leadership è un talento di alcuni imprenditori, sapienti traghettatori delle rispettive organizzazioni; tuttavia è possibile costruire buoni leader attraverso percorsi di apprendimento e formazione. Potenziare la leadership vuol dire formare chi ha incarichi di responsabilità sul ruolo che ha il proprio comportamento sulla struttura organizzativa e nella creazione dei presupposti per il benessere e la giusta motivazione del team di lavoro. La teoria della “pentola a pressione” secondo la quale i lavoratori sottoposti a tensione costante produrrebbero di più è da ritenersi falsa, valendo forse per pietanze grezze e difficili da lavorare ma non per delle Persone. Stesso discorso per la validità delle competenze socio-emotive, lungi dall’essere accettate quale strumento necessario alla conduzione di un gruppo.

Lo stress lavoro si trasforma attraverso le competenze di leader consapevoli, formati sui principali modelli esplicativi sullo stress lavoro e sulla loro capacità di mettere in azione vere e proprie strategie comportamentali a prevenire il fenomeno stress professionale-lavorativo.

Parliamo di integrità e gestione delle emozioni, corretta gestione del carico di lavoro, capacità di gestione delle situazioni critiche, gestione dell’individuo nel gruppo [Balducci 2015].

L’integrità riguarda le capacità del Leader di creare le condizioni di rispetto e onestà verso i collaboratori.

La gestione delle emozioni esprime la capacità di controllare le proprie emozioni soprattutto nei momenti di difficoltà, sapendo quanto questo può influire sul tono dell’umore del team di lavoro.

Il carico di lavoro esprime la capacità del leader di distribuire gli incarichi secondo le reali capacità dei collaboratori, riuscendo a generare real empowerment attraverso la giusta autonomia nell’esecuzione dei compiti, rinforzando la responsabilità esecutiva e la crescita professionale.

Le situazioni critiche rappresentano il vero campo di prova dei leader, ossia la capacità di gestire i conflitti interpersonali o la risoluzione delle criticità attraverso l’intervento in prima persona.

La gestione dell’individuo nel gruppo è il talento che permette al leader di dare ascolto vero e interesse verso ogni collaboratore, innescando una sana empatia professionale nella gestione del gruppo.

5 competenze integrate per integrare la propria Organizzazione.

Attiviamoci dunque per apprenderle, costruiamoci il talento nella conduzione dei collaboratori.

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