DOLCE AMARO DI ALESSANDRO ZABOTTO

Pane burro e marmellata e un buon caffè, la tipica colazione di molte persone.

Arrivare in cucina e sentire l’odore del pane ancora caldo di cottura mattutina, il borbottio di una moka imbronciata per il duro lavoro  mentre impregna l’aria dello stimolante aroma, predispone, come si dice, a una buona giornata. E il dolce della marmellata (o del miele per i più attenti), confonde e mitiga il buon caffè bevuto –rigorosamente- amaro.

Ci si prepara per una buona giornata di lavoro, di relazioni e contatti con colleghi, clienti e fornitori.

Tutta l’armonia, l’energia del rito mattutino sarà a disposizione per affrontare la missione professionale nel mio luogo di lavoro. Bellissima scena da “Mulino Bianco” che tutti noi ci impegniamo a vivere all’interno delle nostre case. E al lavoro? Quanto dolce e amaro sono solito portare?

Di che tipo sono i comportamenti elencati sotto?

Comportamento lavorativo deviante

Comportamento immorale organizzativo

Cattivo comportamento

Comportamento contro-produttivo

Aggressione organizzativa

Comportamento antisociale

Ritorsione e Vendetta

Delinquenza e Violenza

Abuso emotivo, Mobbing e Bullismo.

Facile immaginare il possibile risultato. Bene considerare quanto ognuno di noi possa prediligere un buon amaro anche in principio di giornata.

Ma all’ interno delle aziende, nei luoghi di lavoro in genere, i nostri gusti personali c’entrano poco, anzi bene evitare comportamenti tendenti all’ ”amaro”.

L’elenco riporta solo alcuni dei principali comportamenti contro-produttivi ritrovabili nella maggioranza degli ambienti di lavoro, ovvero “azioni intenzionali, non accidentali, che danneggiano l’organizzazione pregiudicando gli interessi legittimi dell’organizzazione stessa” (Martinenko, Gundlach, Douglas, 2002).

I comportamenti contro-controproduttivi minacciano il benessere dell’organizzazione e di tutti i suoi membri.

È importante sottolineare nella definizione di tali comportamenti il fattore dell’intenzionalità: quanto cioè non sia il danno in sé ad essere rilevante, quanto la consapevole elusione di norme e procedure organizzative e sociali. Caso tipico un lavoratore che sceglie di non leggere o di non attenersi ad una procedura organizzativa condivisa e, in conseguenza di ciò, ne derivi un danno materiale.

Rientrano qui anche i comportamenti negativi messi in atto in genere in risposta ad una possibile ingiustizia organizzativa con lo scopo di punirne il responsabile. Anche qui notiamo l’elemento intenzionale nella produzione di un danno finalizzato al bilanciamento dell’equità, quanto meno il linea teorica. Una serie di atti negativi identificabili in attivi, come l’aggressione e il furto, oppure passivi, quali il non attenersi di proposito a istruzioni o il consapevole svolgimento del proprio lavoro in modo approssimativo. Non dimentichiamoci inoltre delle buona vecchia pratica di fare e diffondere commenti maligni, ignorare un membro dell’organizzazione o svalutarne le abilità, quali ulteriori atti altamente nocivi.

Esiste una modalità per ridurre il rischio dei comportamenti contro-produttivi, modalità rientrante nei cosiddetti Modelli di Gestione. L’azienda che decide di organizzare un Modello di Gestione investendo tempo e risorse economiche, decide in primo luogo di rivedere i principi organizzativi e, di conseguenza, i comportamenti di ogni attore organizzativo.

Un regolamento aziendale, un codice disciplinare, un codice etico sono degli strumenti fondamentali per generare quella consapevolezza necessaria per abbassare il rischio di comportamenti negativi. Ricordate che i comportamenti devianti o contro-produttivi sono spesso sottili, si insinuano nelle pratiche organizzative dietro falsi sorrisi inquinando nel profondo le falde energetiche del cuore aziendale.

Avere un Modello non significa solo abbattere i costi diretti di gestione attraverso sconti sul pagamento dei premi (INAIL) o la partecipazione a bandi di vario tipo, significa avere la possibilità di modellare la morale aziendale sui principi sani.

Altro rischio importantissimo, ricorrente in molte aziende ma in genere in tutta la società di oggi, è il disimpegno morale. I meccanismi di disimpegno morale spiegano come le persone possano metter in atto comportamenti in contrasto per i propri standard morali ed etici, senza riconoscerne l’incoerenza ed eludendo sentimenti di colpa, rimorso ed imbarazzo. I dati degli studi sulle organizzazioni ha rilevato la correlazione tra il disimpegno morale e le violazioni alle norme sociali ed organizzative, alla violazione delle norme legali e morali che producono prodotti e pratiche dannosi, la violazione delle norme di sicurezza e della salute.

Dunque pensiamo a quanto “amaro” portiamo in azienda nel mio ruolo di lavoratore, responsabile o imprenditore. Per tutte queste categorie, preparare l’azienda all’adozione di Modelli gestionali ben strutturati, permette, per quanto possibile, maggiori dosaggi di tutti gli elementi “dolci” delle nostre organizzazioni come la chiara definizione dei ruoli, la capacità comunicative, i tempi di relazione, i regolamenti e le procedure, l’ascolto degli altri.

Buona colazione a tutti.

 

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